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Carlo Verdone nostro socio-testimonial

 

Questa foto è un sogno che si avvera. Carlo Verdone, lo sanno tutti, è un motociclista doc, ma sono in pochi a sapere che, ininterrottamente dal 2009, è socio Yesterbike. Possiede unaHonda Nighthawk 650 e, per assicurarla senza spendere follie, si è iscritto a un club di moto d'epoca. Come ha scelto il nostro? Grazie allo scomparso Ivo, suo segretario storico, nonché amico del nostro Nazareno. E da quando Ivo non c'è più, a gennaio puntualmente Gianna, la moglie di Carlo, ci invia un bonifico per iscrivere il marito al Club. Non siamo mai riusciti ad avere una sua foto "dedicata", perché Verdone è un personaggio inavvicinabile per la sua immensa popolarità, tant'è che non siamo mai riusciti a incontrarlo.

Visto che dal 2009 inseguiamo il sogno di avere una sua foto così, a gennaio, nell'inviare la tessera alla moglie, le abbiamo chiesto nota se fosse stato possibile avere una sua foto mentre mostra il nostro tesserino. Venti giorni di silenzio, poi la bellissima sorpresa: l'arrivo di una mail dall'indirizzo personale di Verdone, con allegata la foto di Carlo che indossa la t-shirt Yesterbike. Non credevamo ai nostri occhi. Grazie Carlo sei davvero...Troppo forte!

 

Yesterbike, non solo moto d'epoca

ma anche sport: ecco i nostri piloti

 

Il Moto Club Yesterbike è attivamente impegnato sui circuiti nel campionato velocità vintage. Con i colori del nostro Club gareggiano nelle cronoscalate e nelle rievocazioni storiche Adriano Dal Bianco con il passeggero Nazareno Pangallo, nostro vicepresidente con il loro sidecar motorizzato Yamaha. Quindi il comandante Alitalia Nicola Longo
nel 2016 ottavo assoluto nel Gruppo 4 in sella a una RD 350 nonostante due zeri in due prove. Nel 2020 invece Nicola corre nel Gruppo 5 velocità con una Suzuki RGV 250.
  Yesterbike anche nel fuoristrada con il manager HRC, Carlo Fiorani,nostro socio storico che prenderà il via in alcune rievocazioni storiche e, con una Africa Twin, si cimenterà in un tour intercontinentale. In passato hanno corso con i nostri colori anche Tommaso Bussani, con la Honda-Ciabini, Andrea Zambotti, figlio del compianto Betto nel Supermotard , quindi Marco Travaglini e Francesco Grotti, nel 2015, ottimo quarto assoluto nel Trofeo Yamaha RD 350, in cui più volte è salito sul podio.  

 

ESCLUSIVO:

LA BIMOTA E' STATA ACQUISTATA DALLA

KAWASAKI HEAVY INDUSTRIES E ALCUNI "EX"

TORNERANNO A LAVORARE A RIMINI

Virginio Ferrari: "Avrei voluto rilevarla anch'io, ma non ho fatto in tempo" L'opinione di Giuseppe Morri e Paolo Girotti, titolare della Bimota Classic Parts. Voci sul ritorno dell'ingegner Pierluigi Marconi, il padre della Tesi

Gli svizzeri Longoni e Chiancianesi, Virginio Ferrari in azione con la YB4 con cui vinse il mondiale e la naked Impeto    

La Kawasaki, la Heavy Industries Japan, e non la filiale italiana, ha acquistato la Bimota dagli imprenditori svizzeri Marco Chiancianesi e Daniele Longoni; la notizia verrà ufficializzata nei prossimi giorni in una conferenza stampa. Una anticipazione che Yesterbike riesce a dare in anteprima grazie ad una soffiata confidenziale ricevuta da un paio di nostri amici fornitori della casa riminese, che sono già contattati informalmente dal management della nuova proprietà in vista di una imminente ripresa della collaborazione commerciale. La cifra pagata dal colosso nipponico non è nota, ma naturalmente si parla di alcuni milioni di euro, anche se in realtà della Bimota, quella vera, ci è rimasto ben poco.

L'ultima apparizione ufficiale della casa riminese, già di proprietà svizzera, risale all'Eicma 2015, quando venne presentata la Impeto, una naked motorizzata Ducati Diavel che, a detta degli ormai ex titolari, poteva essere allestita anche con un kit di parti speciali e perfino con un turbocompressore. Ma di quella moto non si è saputo più nulla; quel modello è rimasto un prototipo mai andato in produzione. Da tempo del resto si sapeva che Chiancianesi con il suo socio e cognato Longoni, avevano deciso di vendere la Bimota. Cosa che si è poi concretizzata in queste ultime settimane, ma senza che nulla finora fosse trapelato sui media.

Yesterbike ha contattato alcuni personaggi legati alla Bimota, primo fra tutti Virginio Ferrari che nel 1987 vinse il titolo mondiale della TT F1 in sella a una YB4. "Sono sorpreso - rivela Virginio, residente da tanti anni a Montecarlo dove ha una avviatissima concessionaria MV Agusta - proprio non ne sapevo nulla, anche se forse c'era da aspettarselo. Da una parte sono felice che la Bimota possa tornare in auge dopo le tante disavventure societarie patite negli ultimi anni, ma dall'altra un po' mi dispiace perché anch'io avevo accarezzato l'idea di acquisirla mettendo insieme un pool di imprenditori. Tant'è che più di una volta avevo parlato con Marco Chiancianesi. Onestamente sostenere che stavo trattando l'acquisto sarebbe una forzatura, diciamo che ne stavamo discutendo. Tant'è che lui stesso mi disse che c'erano delle trattative in corso, ma non pensavo certo che riuscisse a chiudere in tempi così brevi, tantomeno con un colosso come la Kawasaki. Insomma, sostanzialmente sono arrivato tardi e non ho fatto in tempo. Peccato".

Giuseppe Morri, il fondatore della Bimota con il compianto Massimo Tamburini, raggiunto telefonicamente, ha commentato: "Non ho informazioni precise, ma sono voci che in questi ultimi giorni stanno girando insistentemente. Se l'acquisizione della Kawasaki si concretizzasse e tale notizia risultasse fondata ne sarei felice e orgoglioso, perché significherebbe che il marchio è stato più forte di chi lo ha gravememente danneggiato in questi ultimi 20 anni. Se mi interessa rientrare? Assolutamente no. Ho 78 anni compiuti e la mia avventura in Bimota si è conclusa nel 1993. La Bimota è una mia creatura, pertanto mi auguro che riesca ad essere rilanciata come merita. Per me sarebbe una immensa gioia. Il mio cuore è sempre stato e sempre rimarrà in questo marchio".

L'ingegner Pierluigi Marconi, padre del progetto Tesi, Giuseppe Morri e Paolo Girotti titolare di Bimota Classic Parts        

Da quanto si vocifera, ma su questo il condizionale è d'obbligo, alcuni importanti "ex" starebbero per rientrare a lavorare in una nuova unità industriale che sta sorgendo a Rimini, poco lontano dalla sede storica di via Giaccaglia. Tra questi si fa il nome dell'ingegner Pierluigi Marconi, il padre del progetto Tesi e anche di altri personaggi che in questi ultimi anni si sono succeduti con ruoli e compiti diversi in Bimota. Tutte persone legate professionalmente e affettivamente alla piccola e gloriosa casa romagnola, amata non solo in Italia ma dagli appassionati di tutto il mondo. A breve conosceremo gli ulteriori sviluppi di questa nuova avventura tecnologica e commerciale italogiapponese, in attesa di vedere un qualcosa di più concreto a novembre all'Eicma di Milano.

Infine, il microfono a Paolo Girotti, titolare della Bimota Classic Parts, che ha appena allestito a Chiusi una nuova sede su due piani di ben 1200 metri quadri e da qualche anno sta facendo un ottimo lavoro con l'assistenza e la vendita dei ricambi delle Bimota costruite fino al 2006. "La notizia che l'acquisto è stato concluso la apprendo ora da voi di Yesterbike - esordisce stupito Girotti - davvero non ne sapevo nulla. Ad ogni modo è una voce che gira da un po' di tempo ed era arrivata all'orecchio anche a me. Oltretutto sto ricevendo molte telefonate da appassionati che mi chiedono informazioni, ma onestamente non so cosa rispondere. La mia opinione? Sono contentissimo perché se questa operazione è andata in porto, come penso e spero, non sarò più solo e potremo avere grandi opportunità di collaborazione grazie anche alla nuova struttura che ho appena aperto". 

  
 In primo piano una bellisssima SB1 500 con motore bicilindrico Suzuki 2 tempi raffreddato ad acqua

"Se poi l'azienda rimarrà in Italia - sottolinea Girotti - e si avvarrà della collaborazione di alcune persone che hanno reso grande il marchio Bimota, il successo sarà assicurato. Del resto Bimota è una casa che affonda le sue radici più importanti e gloriose nel passato, tant'è la maggior parte dei possessori delle moto riminesi sono dei collezionisti, persone che venerano questo marchio. E di sicuro saranno anche gli acquirenti delle nuove Kawasaki-Bimota. Se l'operazione si concluderà sono felice di mettere a disposizione della Kawasaki la mia struttura, la mia esperienza e anche il mio portafoglio clienti che è composto da appassionati non solo di tutta Europa, ma anche di altri continenti. Infatti da me abitualmente vengono tante persone da tutto il mondo. Sono venuti possessori delle moto riminesi da Australia, Nuova Zelanda, Indonesia, Sud Africa, Sud America e anche dal Giappone. Nell'ultimo raduno che ho organizzato il 7 e 8 settembre scorsi sono arrivati in aereo perfino due collezionisti giapponesi. Se subentrerà la Kawasaki, la Bimota vivrà sicuramente una seconda e meravigliosa giovinezza. Per la gioia di tutti gli appassionati che la amano e vorrebbero finalmente vederla risorgere".  


 

 

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